La nostra scelta di produrre alimenti coltivati rigosamente in BIO deriva dal profondo rispetto che nutriamo per la terra che ci ospita, per le sue tradizioni, per i metodi antichi ed i frutti che ogni anno raccogliamo. Come in molti sapranno, la coltivazione biologica Calemone non prevede in alcun modo l’aggiunta di additivi chimici e diserbanti, che possono contaminare non solo il terreno a ridosso della Riserva Naturale di Torre Guaceto, ma le piante di pomodoro fiaschetto e olio EVO, fiore all’occhiello della nostra produzione, e quindi i prodotti lavorati che gustate sulla vostra tavola. Ma come si prepara il terreno per una coltivazione biologica di successo?
In questo articolo vi sveleremo il trentennale metodo Calemone, entrando appieno nella nostra idea di dedicarci alla produzione di prodotti biologici di altissima qualità, utilizzando tecniche di coltivazione semplici ma assolutamente redditizie.
Il terreno dove avviene la produzione biologica Calemone
Il terreno scelto per le nostre produzioni in BIO, come precedente accennato, si snoda sinuoso lungo la Riserva Naturale di Torre Guaceto, fiore all’occhiello di Puglia, a poche centinaia di metri dal mar Adriatico.
Terreni un tempo alluvionali, erano ricoperti quasi completamente dal mare, che per secoli li ha inondati e lasciando, una volta ritiratosi, un substrato ricco di minerali e nutrienti, particolarmente fertile, in grado di produrre piante piccole, quindi con una resa non particolarmente alta, ma una concentrazione di gusto e nutrienti fuori dal comune.
È proprio questa la prima caratteristica, forse la più importante, che permette alle nostre coltivazioni di essere uniche e particolarmente sane.
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La scelta di non utilizzare additivi chimici e diserbanti
Non smetteremo mai di ricordarvi che la nostra produzione di pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, così come per l’olio EVO “Oro del Parco” avviene completamente in BIO. Il primo step necessario affinché questa produzione possa essere considerata biologica consiste nell’assoluto divieto di utilizzare additivi chimici e diserbanti prima e durante tutte le fasi della preparazione del terroir e della successiva coltivazione.
Il riposo del terreno: un momento fondamentale
Altro piccolo segreto sulla nostra coltivazione biologica di Calemone è il riposo del terreno.
Dopo ogni ciclo di coltivazione, infatti, il terreno viene lasciato riposare durante le stagioni più fredde e piovose, permettendogli di rigenerarsi e recuperare le sostanze nutritive, donate al terroir dalla pioggia, dal vento e dal mare. Questa pratica è fondamentale per noi, poiché finalizzata a mantenere elevata la salute delle colture e adeguato il mantenimento della fertilità del terreno.
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La lavorazione del terreno: la tecnica di Calemone
Ultimo step, ma non meno importante, riguarda la fase finale della preparazione del terreno per la produzione in BIO. Invece di utilizzare macchinari pesanti e invasivi, preferiamo l’utilizzare tecniche di lavorazione del terreno leggere e delicate, come l’aratura a traino animale, che provvedono a scavare solchi non più profondi di 30 cm, con il fine di mantenere inalterata la struttura del terreno e proteggerlo dalle intemperie. In questo modo, riusciamo a preservare la fertilità del terreno e a ottenere colture di altissima qualità.
Ed è semplicemente così che, anno dopo anno, la storia e la tradizione delle nostre produzioni biologiche si ripete.
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